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Nuovi passi per tornare alla vita - La storia di Angelo e di una ragazza che spera di imitarlo

GIORNALE DI. BRESCIA Venerdì 22 novembre 1996
A Lonato una serata per presentare i risultati di rivoluzionarie tecniche operatorie per paraplegici
Nuovi passi per tornare alla vita  
La storia di Angelo e di una ragazza che spera di imitarlo
I primi passi. E gli sembra di rinascere. Ancora i piedi in terra, ancora la possibilità di inviare impulsi ai muscoli delle gambe. Quelle gambe rimaste paralizzate dopo la rovinosa caduta da un'im-palcatura. Angelo Colombo, un ra-canone che vive in provincia di Lecco, ha deciso di tentare. Ed un paio di anni fa, dopo essere stato informato di quanto stava affron-tando, si è affidato al prof. Giorgio Bruna' o alla sua équipe per sottoporsi, per primo, ad un esperi-mento che potrebbe rivoluzionare la vita di molti paraplegici. Un esperimento importante, la cui tecnica è stata messa a punto all'inizio degli anni Novanta e consiste nel trasferire ad alcuni muscoli fondamentali dell'arto in-feriore, ovvero la gamba, i nervi ulnari dell'arto superiore, ovvero del braccio. «li nervo ulnare, oltre ad una branca sensitiva, ha tre branche motorie distinte: una per alcuni muscoli ipotenariani ed interossei ed una per l'adduttore del pollice del primo interosseo dorsale - spie-ga il prof. Giorgio Brunelli, profes-sore di Ortopedia e Chirurgia del-la mano all'Università di Brescia -. Queste tre branche conducono im-pulsi volontari individuali e selezio-nabili e possono rianimare tre grup-pi diversi di muscoli all'anca per la flessione, l'estensione e !obduzione. con stabilizzazione del bacino nel piano frontale. Il nervo umore nel-l'uomo è abbastanza lungo per raggiungere i muscoli della coscia senza bisogno di innesti. Il deficit provocato alla mano da questo transfer, peraltro modesto soprattutto se relazionato alle possibilità di movimento dell'anca, è immedia-tamente vicariato con operazioni palliative da un secondo chirurgo durante lo stesso intervento. Inter-vento che è stato valutato positivamente sin dal Comitato etico dell'As-sociazione per la ricerca sulle lesio-ni del midollo spinale sia da quello dell'azienda Usi UN. Dopo Angelo, un'altra giovane è stata operata dal prof. Brunelli.
Una ragazza di Cazzago S. Marti-no, diciannovenne, rimasta sulla sedia a rotelle dopo un incidente stradale, ha subito il delicato inter-vento pochi mesi fa. «E con lei probabilmente avremo risultati an-cora migliori di quelli avuti con Angelo. continua il prof. Bruna' -.Infatti, l'intervento è stato esegui-to poco dopo l'incidente ed è stato il primo intervento sulla giovane». Angelo, invece, era già stato operato a Milano. I risultati dell'esperi-mento su Angelo, ora trentaquat-trenne, sono stati presentati al Symposium internazionale sulla riparazione sperimentale e rigenera-zione del midollo spinale che si è tenuto nella nostra città lo scorso ottobre. Risultati che hanno destato meraviglia e ammirazione in tutti i convenuti perché, per la prima volta, si è potuto vedere un pa-raplegico camminare con i suoi muscoli coscientemente comandati anche se ancora con l'aiuto di protesi sotto il ginocchio o di un deambulatore. «Il paziente, grazie alla prodigiosa plasticità del siste-ma nervoso centrale. all'inizio deve comandare i muscoli dell'arto infe-riore pensando di fare ancora t movimenti della mano; poi i movi-menti del cammino diventano spontanei e automatici», aggiunge il prof. Bruna'. Certo, fino ad oggi sono stati visti paraplegici cammi-nare, ma esclusivamente grazie ad impulsi elettrici: sembra di vedere un rubai, e al primo ostacolo la persona non è più in grado di reagire. Con il trasferimento del nervi ulnari dell'arto superiore alla gam-ba, il paziente avrà il solo svantag-gio dl non avere più la sensibilità della perle esterna delle mani, che possono essere comunque utilizza-te tranquillamente. Dopo l'inter-vento, servono circa due mesi per la rieducazione cerebrale: abituare il cervello a comandare i muscoli della gamba pensando ancora di dare impulsi alla mano.
«Poi, per& diventa automatico: lo guido tran-quillamente l'auto e non ho alcun problema. Pensate che quando ho mosso i primi passi al simposio, tutti gli studiosi presenti mi hanno letteralmente assalito. Volevano toc-carmi, volevano capire se era vero», dice Angelo. Certo, il nostro ragaz-zo della Brianza ha molta volontà. Ginnastica ogni giorno, terapia. Mai un lamento, una gran voglia di riuscire. Due anni per la fase di reinnervazione, «anche se con altri casi è possibile che avvenga anche prima, in ogni caso dopo otto mesi dall'intervento si hanno già i primi miglioramenti. Certo, non ci si deve illudere, e dovremmo effettuare al-meno dieci interventi prima di stilare una casistica di buona riuscita. Per questo siamo in attesa di altri volontari che verranno operati solo dopo una completa informazione sui contentai dell'operazione. Non vogliamo illudere, ma la speranza è tuncreta. Certo, i pazienti muoveranno i loro passi sempre con l'aiuto di un deambulatore, ma potranno comunque muoversi», ag-giunge Brunelli. I costi? Intanto, chi rimane sulla sedia a rotelle è nella maggior parte dei casi reduce da un incidente stradale, in questi casi ci sono le assicurazioni con un aiuto anche del Servizio sanitario nazio-nale come nel caso di Angelo. Se non ci sono queste opportunità, esiste l'Associazione per la ricerca sulle lesioni del midollo spinale, promossa dal prof. Giorgio Brunelli, che fa fronte alle molte spese sia nella fase dell'intervento sia nel lungo periodo di riabilitazione. Per questo domani sera, alle 21, al Teatro Italia in via Antiche Mura a Lonato verrà messa in scena una commedia brillante dal-la Compagnia teatrale «Il portico degli amici di Nlbionno». Sono proprio amici di Angelo, che so-stengono il suo sforzo verso la rinascita, a rappresentare «Non esiste più la 1/2 stagione». Due ore di divertimento tra comicità e spazi musicali per aiutare l'Asso-ciazione e, con lel, molti ragazzi che non possono più camminare.
Anna Della Morelia

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