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Breve biografia

Angelo Colombo è nato a Perego (Lecco) il giorno 1 febbraio 1962.
Dal 1968 risiede a Bulciago (Lecco), in tenera età è rimasto orfano di padre, attualmente vive con la madre Filomena, ha una sorella di nome Gemma e due spledide nipotine, Valentina e Veronica. Il giorno 5 febbraio 1991, mentre stava lavorando cadde da un’impalcatura riportando la frattura delle due vertebre dorsali D9 e D10 con conseguente lesione del midollo spinale che lo ha condotto alla sentenza di danno paraplegico agli arti inferiori.

Dopo tanto girare per cercare una strada valida verso una patologia definita "irreversibile", ha incontrato il Dott. Brunelli, allora direttore della Clinica Ortopedica dell’Università di Brescia, che da anni con la sua scuola si è dedicato allo studio di questa lesione.

Angelo, con coraggio, si è sottoposto ad un esperimento che per la prima volta veniva eseguito sull’ uomo per tentare di ridare, anche se parzialmente, motricità ai muscoli delle cosce; ma, soprattutto, di dare una svolta importante alla ricerca scientifica.

Ha scritto una sua biografia da paraplegico "Voglia di Camminare", per portare la sua testimonianza diretta e per informare il lettore dei grandi passi compiuti dalla ricerca chirugica, differenziandola dalle altre metodiche esistenti attualmente che permettono al paraplegico di “camminare”.

Ore 14.00 del 5 Febbraio 1991

Caddi da un’impalcatura, mentre stavo lavorando.

Anche se il soccorso prestatomi è stato immediato, compresi da subito che le gambe erano paralizzate.
Successivamente con l’elisoccorso sono stato trasportato all’Ospedale S. MATTEO di PAVIA, dove i sanitari mi sottoposero alla T.A.C. riscontrando la frattura di due vertebre dorsali D9 e D10, con un evidente ematoma. I medici mi operarono con urgenza applicandomi placche d’acciaio "Roy-Camille".

Policlinico "S. Matteo" in Pavia Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico- di diritto pubblico ospedal generale regionale
DIVISIONE ORTOPEDICA E TRAUMATOLOGICA PRONTO SOCCORSO TRAUMATOLOGICO
primario: prof. Giorgio Domenella

TRATTAMENTO E PRESCRIZIONI: Consulenza del Rianimatore che pratica terapia intensiva.
Esegue TAC dorsale che evidenzia fratture D9 e D10 con frammenti nel canale midollare.
Esami urgenti, richiesta di sangue. In urgenza di procedere ad intervento chirurgico. P. prono. Incisione longitudinale sulla linea delle spinose da D6 a L2.
Scheletrizzazione delle docce paravertebrali.
L’arco posteriore di D9 e D10 appaiono fratturati con lesione del SMR D9. D10. Si pratica Laminectomia a tale livello. Il sacco durale non appare lesionato ma solo contuso senza soluzioni di continuo durali apprezzabili. Si asportano alcuni frammenti ossei che comprimevano il sacco stesso.
Si pratica sintesi mediante due placche di ROY-CAMILLE a 15 fori che vengono fissate con apposite viti transpeduncolari con esclusione delle vertebre lese. RX. : va bene /.
Redivac. Emostasi, sutura.
Ricovero in rianimazione II. In reparto antitetanica. In p.S. si sutura la ferita al capo e si applicano docce gessate al polso e mano dx e sin.

Ero finito in un’anticamera della tomba, ma la scienza e la bravura dei medici a volte ti fanno anche resuscitare: si vede che non era giunto il mio momento!

Una drammatica sentenza

Il fisico reagiva bene al trauma midollare che  avevo subito ma le mie gambe non si muovevano e non percepivano alcuna senzazione : non sentivo né caldo, né freddo, né dolore. Insomma dall’ombelico in giù cambiava totalmente la mia sensibilità.

Dai discorsi dei dottori, durante le visite giornaliere, ho sentito per la prima volta la parola "Paraplegia".
Era ormai giunta la fine di febbraio. Con un’ambulanza mi trasportarono al centro riabilitativo di Montescano (Pavia) dove sono stato seguito da un’équipe medica che mi sottopose ad una serie di esami, che permise così di diagnosticare il mio trauma di Paraplegia degli arti inferiori.

Ricordo che i dottori furono restii a dirmi i risultati degli esami. Penso che anche per loro sia un momento molto brutto dover comunicare ai familiari e al paziente l’esito d’irreversibilità del danno subito.
Al momento attuale la medicina e la scienza non possono fare molto se non una corretta riabilitazione che permetta una vita accettabile in carrozzina. Cominciai allora a fare "il terzo grado" alla dottoressa Gloria Fugazza, fisiatra, perchè volevo sapere l’esito di quel "benedetto" esame relativo alla valutazione della mia conduzione motoria e sensitiva. Il luccichio dei suoi occhi mi  preavvisò del duro colpo che dovevo subire:

La sentenza fu drammatica: non avrei più camminato!

 

L'INTERVENTO DEL PROF. CARL C. KAO. M.D

Carl C. Kao . M.D - Neurosurgeon
3801 Connecticut Ave., N.W., Suite 100 - Washington, D.C. 20008

Program for Angelo Colombo

Thursday, July 18, 1991: Surgery


(1) Removal of Roy-Camille plates and screws including a broken screw
(2) Laminectomy T8, T9  and T10
(3) Transpedicle anterior vertebrectomy T9 and T10
(4) Microsurgical release of arachnoid adhesions
(5) Evacuation of a spinal cord cavity 3.3 cm long at T9 spinal 
(6) Implantation of 15 segments of sural nerves into the spinal cord cavity together with dissociated schwann cells
(7) Closure of pia using 6-0 monofilaments
(8) Dural graft using fascia lata
(9) 

Saturday July 20 1991
Remove draining tubes from the back

Tuesday,  July 23, 1991
Remove I. V. tube

 

Stop I. V. medicine

Mr. Mazza will come to meausure the boots while you are in the Clinic

Thursday, July 25, 1991
May be up in wheelchair
May be descharged home if condition permits Remove foley catheter after arriving home

Monday, July 29, 1991:
Remove end of stitches 

Tursday, August 29, 1991
Begin physical therapy
(1) Standing one hour in the morning one hour in the evening.
(2) Iliopsoas 1 hour each leg each day againts 15 kg of weight.

 

Rimasi per diversi giorni a letto, dopo di che ricominciai la riabilitazione, purtroppo però, il "miracolo" non c'era stato.

Angelo Colombo
Angelo Colombo

Conosci la storia di Angelo attraverso il suo stesso racconto biografico

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