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In carrozzella contro dolore e burocrazia

Imbianchino di Bulciago paralizzato per la caduta da una impalcatura
dl CRISTIAN GHEZZI

BULCIAGO - 5 febbraio 1991: Angelo Colombo, 33 anni, imbianchino, cade da un'im-palcatura a Bernareggio. Le lesioni alla spi-na dorsale sono gravi, così da costringerlo su un sedia a rotelle, senza poter più muovere le gambe. Da allora per Angelo è iniziata una dura lotta contro il suo handicap ed anche contro la burocrazia. Una lotta resa ancora più difficile dalle Ingenti spese che il Colombo deve sobbarcarsi per pagare la riabilitazione ed una vita «confortevole»; Angelo infatti, insieme alla madre, ha dovuto cambiare anche abitazione a causa di 24 gradini che non gli permettevano di muoversi: Dopo grandi sacrifici, ha potuto acquistare una casa presso la Cooperativa «Bulciago 80»; questo, spiega Angelo, grazie al presidente della cooperativa Ettore Affigoni. Nella nuova casa però è stato installato un'ascensore che è costato ben 43 milioni ed il r, dopo aver anticipato la somma, ha esto all'INAIL e alla Regione un rimborsa: sino ad ora ha ricevuto 28 milioni dall'INAIL ed è in attesa di altri 10 milioni dalla Regione. Quest'ultima però è in ritardo, e Colombo è in lista d'attesa Per poter avere i soldi che gli spettano si è rivolto all'amministrazione comunale, chiedendo un anticipo (10 milioni) del rimborso regionale. Il sindaco Emilio Cattaneo ha respinto la richiesta, offrendo invece un contributo, a fondo perso, di due milioni. «Non accetto la carità da nessuno - sostiene Angelo Colombo - sto solo chiedendo quello che mi spetta di diritto. Inoltre il comune non ci avrebbe rimesso nulla». Cavilli burocratici a parte, ora il giovane bulciaghese sta continuando a sottoporsi ad una serie di terapie riabilitative presso l'ospeciale di Brescia; queste cure sono successive ad un intervento che il professor Giorgio Brunelli, primario di traumatologia, ha eseguito, per la prima volta al mondo, sul sistema nervoso del giovane, con l'inserimento nell'anca di un nervo della mano, Un gesto coraggioso che ha permesso ad Angelo di riacquistare, almeno in parte, l'uso degli arti inferiori. Piccoli passi ma che per lui signúì cano molto; lui che non smette mai di ottare, fuori e dentro da palestre e piscine. «E' come un lavoro che ti tiene sempre impe-gnato», spiega con il sorriso sulle labbra.

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