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Il professor Brunnelli: Il governo ci ascolti Paraplegia, nuova tecnica «Ma non voglio creare un altro caso Di Bella»

Il professor Brunnelli: Il governo ci ascolti
Paraplegia, nuova tecnica «Ma non voglio creare un altro caso Di Bella»

ROMA. In pieno clamore sul «metodo Di Bella» spunta una tecnica che punta a ridare speranza ai pariplegici e che è in fase di sperimentazione: finora è stata applicata su tre pazienti, attualmente impegnati nella riabilitazione, A metterla a punto è stato il professor Giorgio Brunelli, un lungo curriculum universitario e scientifico alle spalle, che cori la sua equipe opera in una clinica di Ome, in provincia dl Brescia. La tecnica, in sostanza, sfrutta i nervi delle braccia e l i trasferisce sul muscoli degli arti inferiori per risvegliarli dalla paralisi. «Non voglio creare un nuovo caso Di Bella - dice Brunelli - ma anch'io chiedo l'attenzione del governo. La mia ricerca vuole dare una speranza concreta ai paraplegici, ma come tutte le ricerche ha bisogno dl finanziamenti». Pochi giorni fa il parlamentare di An Mi-chele Bonatesta in un'interrogazione al ministro Baldi aveva parlato di «tin nuovo caso Di Bella» chiedendo l'uf-ticiallzzazione In tutta Italia della «tecnica Brunelli». Lo stesso Brunelli spiega: «Non vendiamo nulla, tanto-, meno illusioni. Nel mio progetto non c'è nulla di commerciale ma solo lavoro e sperimentazione. È una ri-cerca che come tale ha bisogno di nanziamentl. Questo solo chiedo al governo». Il professore e la sua equipe, in ser-vizio nella clinica San Rocco, operano gratuitamente gli indigenti. Per ora i pazienti che si sottopongono alla tecnica-Brunelli devono essere «volontari ed informati». Questo perché Brunelli ha ottenuto solo il permesso che riguarda la chirurgia sperimentale. In attesa dell'autoriz-zazione definitiva, la ricerca è conti-nuata. «Nei primi tre interventi " ha spiegato il chirurgo - ho applicato la mia prima tecnica, cioè quella di "sfilare" ll nervo ulnare dalla sua sede naturale, il braccio, e deviarlo lungo il torace fino all'anca. Le ramificazioni Gli questo nervo sono state poi innestate sui nervi del tre muscoli che servono per camminare». Col tempo queste «radici» creano nuovi terminali nervosi stimolando gli arti infe-riori e risvegliandoli dalla paralisi. «Insomma, abbiamo tentato di creare un circuito alternativo aggiunge Brunelli - bypassando il midollo spie, naie lesionato e sfruttando un secondo il canale nervoso». Il professore con la sua equipe stanno mettendo a punto un'altra «soluzione chirurgi. Per evitare di danneggiare in parte la mano aggiunge Brunelli -stiamo vedendo se è possibile colle-gare direttamente i nervi periferici con la parte sana di midollo spina le». Per questa seconda e più Innovativa tecnica non è stata inoltrata ancora alcuna richiesta al comitato etico del servizio nazionale sanitario. li professore fornisce anche una sorta di elenco dei requisiti otti ma li per potersi sottoporre all'operazione: essere giovani e in buona salute perché l'operazione è lunga e complicata, ma soprattutto essere decisi ad affrontare i molti mesi dí terapia riabilitativa che seguono all'intervento per sti-molare i muscoli, riabituare gli arti al-la mobilità ed il cervello ad «inviare» gli impulsi, Un lungo lavoro di testa e di corpo che Angelo Colombo, il primo a essere operato nel '94 con que-sta tecnica, ha affrontato con entu-siasmo. «Sono rimasto paralizzato nel '9 l cadendo da un'impalcatura spiega Colombo, che ha 36 anni e prima di arrivare dal professore avevo toccato tutte le tappe del calvario a cui si sottopongono molti paraplegi-ci: fisioterapia, operazioni, cure, Ma senza nessun risultato, Ora in casa so-no in parte autosufficen te. Sto imparando a camminare a 36 anni.»

 

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